Alessio Di Fiore:Una storia ancora tutta da scrivere

di Luigi Capogna     

Le cronache, in particolare quelle sportive, molto spesso raccontano di campioni affermati con un gran numero di simpatizzanti, sostenitori e seguaci oggigiorno più conosciuti come follower. Ma tra le tante storie conosciute è interessante scoprire tutto ciò che vivono molti atleti che senza essere ancora tra i grandi dedicano tutta la loro giovinezza a rincorrere un sogno con tanti sacrifici e privazioni per dare un altro senso alla propria vita. Queste segrete vicende hanno diversi risvolti con un unico denominatore comune spesso senza logica apparente come reazione alle avversità esistenziali, per combattere lo stress quotidiano, a volte per mantenere una perfetta forma fisica o per inseguire un sogno che nessun altro vede o immagina.  Così è stato anche per Alessio Di Fiore, il promettente mediomassimo da poco approdato alla Nazionale Italiana Under 22. Risiede a Villa S. Lucia(Fr) da dove molti anni fa si è ritrovato nella storica palestra Venus di Castrocielo (attualmente in via Ravano a Pontecorvo) su consiglio di un amico per risolvere problemi di linea. In quell’accogliente ambiente trovò il maestro Sergio Simula, ottimo ex pugile dilettante, che sin da subito è riuscito a trasmettergli la sua stessa passione e determinazione con cui il giovane boxeur si allena diverse ore nei giorni in cui non è presso il Centro Nazionale Federale di S. Maria degli Angeli ad Assisi sede della Italia Boxing Team della Federazione Pugilistica Italiana. Superato il lockdown con la ripresa dell’attività agonistica tutti i trentadue pugili azzurri della squadra nazionale sono tornati a radunarsi nel Centro alla ricerca dei pass per la selezione Tokyo 2020 dopo la sospensione causa Covid 19 del Torneo Preolimpico che aveva preso il via a Londra lo scorso marzo. Nel Centro Federale Alessio Di Fiore è seguito dall’ex campione olimpionico di Pechino 2008 e campione mondiale dilettanti supermassimi 2007 e 2008 Roberto Cammarelle, dal maestro Eugenio Agnuzzi responsabile tecnico dei pugili nazionali Under 22 e dal supervisore Giulio Coletta. Prima di cominciare l’allenamento quotidiano Alessio si ferma un attimo per raccontarci di come la boxe sia tutta la sua vita e anche del grandissimo impegno che richiede con i duri allenamenti con sedute mattina e sera tutti i giorni feriali, mentre sabato e domenica alterna corsa e stretching. Ogni allenamento inizia con il riscaldamento di gambe, braccia e dorso per poi proseguire con la pesistica, il sacco, i guanti e lo sparring secondo anche gli standard dello staff federale che lo seguono anche a livello nutrizionale come se non bastasse mamma Maria Grazia e papà Michele sempre molto attenti a preparargli ottimi piatti a base di prodotti alimentari rigorosamente biologici provenienti dall’orto di casa. Un’altra figura di riferimento oltre alla famiglia che segue con ansia e trepidazione Alessio è la fidanzata Emily con la quale divide la più grande soddisfazione sportiva, quella cioè di far parte della Nazionale Italiana e la contestuale aspirazione di poter rimanere in questo coinvolgente ambiente sia per migliorare il livello tecnico che per continuare a difendere i colori azzurri come nell’ultima trasferta in Croazia dove pur affrontando un avversario molto più esperto e smaliziato ha dimostrato di poter competere con i migliori pari peso internazionali della categoria. L’obiettivo immediato comunque rimane quello di accumulare ancora più esperienza e serenità con la consapevolezza delle proprie potenzialità e una smisurata modestia che rimangono le grandi doti di Alessio Di Fiore in questo nuovo scenario dove il livello tecnico è elevato e dove per imporsi occorre una grande determinazione e voglia di emergere. Ha  raccontato con estrema naturalezza e semplicità il suo modo di scavalcare le fatidiche sedici corde quasi da estraneo isolandosi da tutti ma in perfetta sintonia con la voce del suo maestro dicendo:”non avverto dolore anche dopo un duro colpo e che l’unica preoccupazione è dominare l’avversario, seguire con l’occhio come partono i suoi colpi, come schivarli, come rientrare o come anticipare l’attimo propizio e giocare sulla velocità di ogni azione. Confesso di non aver mai provato paura e l’unico timore è quello di non poter vincere e per tale motivo parto sempre un po’ in sordina per poi inquadrare i movimenti avversari e i modi di boxarli. Per questo ritengo di trovarmi meglio con avversari più fighter che tecnici in quanto devo colpire d’incontro, spostarmi sul tronco e rientrare mentre nell’incontro tecnico devo cercare il bersaglio, devo inquadrare e pressare anche se il tutto può sembrare più semplice.” Per il ventunenne Alessio Di Fiore, già cuoco diplomato  presso l’Istituto Alberghiero di Cassino, e attualmente al terzo anno nella Facoltà di Giurisprudenza dell’Università della stessa città martire gli esami non sono finiti anche dopo oltre sessanta match ottimamente disputati. Ogni giornata è scandita da una miriade di impegni a cui non si sottrae anche se la passione per il motocross a volte lo porta ad affrontare fangosi sterrati molto più pericolosi di certi precisi montanti. Il tempo finisce e dobbiamo lasciar andare Alessio non prima di averlo ringraziato per la sua disponibilità con un grandissimo in bocca al lupo per le sue ambizioni …… olimpioniche.

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